Il Centro Studi per la Storia dell’Architettura (CSSAr) è lieto di presentare il quarto appuntamento del ciclo di conferenze 2025, dedicato alla riflessione critica e alla divulgazione scientifica nell’ambito della storia dell’architettura.

L’iniziativa propone due interventi incentrati su importanti momenti e figure dell’architettura italiana del Novecento, offrendo nuove prospettive su vicende storiche, culturali e politiche complesse, attraverso l’analisi di fonti inedite e una rilettura critica dei contesti.

Venerdì 9 maggio 2025
CSSAr – Casa dei Crescenzi, via Petroselli 54, Roma
Ore 16:00
Link per seguire da remoto: meet.google.com/pqb-gtzf-hgu
Per informazioni: direttivo@cssar-casadeicrescenzi.it

Programma della conferenza:

Valeria Montanari (Sapienza Università di Roma, DSDRA)
Alberto Calza Bini dalla Facoltà di Architettura di Napoli alla presidenza del Centro di Studi
La figura di Alberto Calza Bini è stata oggetto, negli ultimi anni, di rinnovato interesse da parte della critica. La conferenza intende approfondire una fase poco indagata della sua attività: quella del secondo dopoguerra, e in particolare l’interesse per la storia dell’architettura e il restauro, rappresentato, fra gli altri, dallo studio sul Teatro di Marcello, pubblicato nel 1953 nel “Bollettino del Centro di Studi per la Storia dell’Architettura”, che rivela con chiarezza la posizione dell’architetto romano in merito al rapporto fra conoscenza storica e progetto di restauro.

Alberto Terminio (Università degli Studi di Napoli Federico II, DiARC)
I CIAM e l’Italia (1928–1939): l’internazionalizzazione dell’architettura italiana durante il fascismo
Nonostante la centralità dei CIAM nel dibattito architettonico europeo del Novecento, la partecipazione italiana al movimento rimane ancora poco esplorata. Attraverso un’accurata ricognizione delle fonti e l’analisi dei rapporti internazionali, la conferenza ricostruisce la complessa rete di relazioni, tensioni e aspirazioni che animarono il gruppo dei giovani architetti italiani (tra cui Rava, Sartoris, Bottoni, Pollini, Terragni, Libera, Bardi) nel difficile contesto del fascismo. Ne emerge un quadro articolato che illumina la genesi di una coscienza moderna nel panorama italiano tra le due guerre.

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